La lana di roccia ROCKWOOL diventa un elemento di connessione architettonica.
In Abruzzo, nel piccolo borgo storico di Ovindoli in provincia dell’Aquila, è in costruzione un edificio residenziale composto da tre corpi di fabbrica, ciascuno dei quali è un appartamento monofamiliare disposto su 3 livelli. La gestione strutturale ed esecutiva del progetto si è rivelata fin dall’inizio piuttosto complessa, considerando la particolare orografia del suolo, con doppia pendenza, in un contesto costituito da edifici preesistenti disomogenei e di scarso pregio. La sfida per il progettista: dare ai tre corpi da edificare un’unica identità architettonica, utilizzando un linguaggio univoco e ben identificabile nelle forme e nei materiali usati.
Legno di abete rosso per esperienze sensoriali
In tutti e tre gli edifici che costituiscono la struttura domina la presenza di legno di abete rosso nei solai a vista, nel sottotetto, ma anche in alcune pareti che insieme alla scala in legno lamellare diventano veri e propri oggetti di arredo interno. Il colore e il particolare odore dell’abete rosso, illuminato dai grandi finestroni che si affacciano, da un lato, verso la Valle del Fucino e, dall’altro, sul massiccio del Gran Sasso, contribuiscono a suscitare una particolare esperienza sensoriale, volutamente ricercata.
Materiali in antitesi
Accanto al legno, utilizzato in tutte le sue declinazioni strutturali nelle finiture e negli arredi, sono stati inseriti alcuni elementi hi–tech, come la trave in acciaio a vista nel piano giorno ed alcune pavimentazioni in resina. L’aver affiancato materiali così dissimili tra loro, ha consentito di creare un unicum, senza soluzione di continuità e percepibile alla vista, tra passato e presente, che coniuga la tradizione di un paese di montagna con l’innovazione delle moderne tecnologie. Il legno utilizzato all’interno, così come le teste delle travi in abete del tetto, appaiono in netto contrasto con il grigio dell’intonaco delle facciate.
Involucro e impianti per una casa passiva
La struttura, progettata e realizzata nel rispetto del protocollo CasaClima, presenta tutte le caratteristiche energetiche di una casa passiva sia per i componenti dell’involucro (opaco e trasparente) sia per le soluzioni impiantistiche. Le tre unità immobiliari, sono caratterizzate da due diverse tecnologie costruttive. Il piano terra, adibito ad autorimessa e locale tecnico è realizzato in cemento armato e i termoblocchi rettificati sono stati riempiti con lana di roccia, mentre i piani superiori sono costruiti in legno X-Lam, anch’essi rivestiti da pannelli di lana di roccia per l’isolamento termico esterno. Il rispetto del Protocollo CasaClima ha reso necessaria la verifica di tenuta all’aria (BDT), per testare la buona posa di tutti i componenti edilizi e le nastrature. L’ombreggiamento è affidato agli oscuranti esterni con frangisole a lamelle orientabili; mentre il locale di soggiorno è protetto del sovrastante balcone progettato appositamente per garantire un ombreggiamento passivo della stagione estiva.
Analoga attenzione è stata prestata alle soluzioni impiantistiche: sono state previste una pompa di calore e un accumulo con serpentina per la produzione di acqua calda sanitaria, coadiuvati da un impianto fotovoltaico, mentre l’impianto di emissione è affidato ad un allestimento radiante a pavimento. È inoltre presente un impianto di ventilazione meccanica controllata con batteria di post trattamento.
Questi edifici sono l’effettivo risultato di un’attenta progettazione energetica basata su calcoli energetici in rapporto all’edificio e alla zona climatica, in linea con la normativa in materia di risparmio energetico e sostenibilità ambientale (NZEB).
Fare architettura con la lana di roccia ROCKWOOL
Per rispondere ai requisiti del protocollo CasaClima, è stato previsto un isolamento ottimale dell’involucro. È stato necessario scegliere un materiale che, oltre ad essere performante dal punto di vista termoacustico, fosse anche particolarmente resiliente al fuoco, tenendo conto dell’assoluta necessità di garantire elevati livelli di sicurezza antincendio.
Per soddisfare queste esigenze, si è deciso di utilizzare la lana di roccia ROCKWOOL, che ha anche svolto una funzione estetica. Giocando infatti con il doppio spessore degli strati isolanti esterni (da 18 e 20 cm), che hanno generato chiaroscuri dalla gradevole variazione cromatica, è stato possibile creare un unicum architettonico tra i tre corpi di fabbrica e unire l'aspetto estetico al potere isolante dei pannelli in lana di roccia.
In particolare è stato utilizzato il sistema di isolamento termico a cappotto ROCKWOOL REDArt®, sia per le ottime performance isolanti della lana di roccia, che costituisce il cuore del sistema, sia per l’ampia possibilità di scelta tra una notevole varietà estetica di finiture, che ha consentito al progettista di alternare tonalità diverse sulla facciata.
Per l’isolamento della copertura inclinata è stato utilizzato il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità Hardrock Energy Plus, particolarmente indicato per i tetti in legno, che ha apportato un significativo incremento delle prestazioni acustiche e del comfort abitativo, grazie al valore di conduttività termica ʎD = 0,035W/(mK).
Per isolare le pareti divisorie e perimetrali si è scelto infine di adottare il pannello Acoustic 225 Plus, sia per aumentare le prestazioni fono-acustiche che la sicurezza in caso di incendio. Particolare attenzione è stata data anche all'isolamento acustico, considerando l’ubicazione degli appartamenti che devono garantire a chi vi abita il massimo comfort.
I lavori procedono a pieno ritmo e a breve questi edifici saranno pronti a far assaporare a chi li abiterà tutta la calda atmosfera della montagna, con il loro intenso profumo di legno.
Ubicazione del progetto
Ovindoli (AQ), Italia